Gianna e la magia dei suoi acquerelli
Le opere di Gianna Tuninetti sono espressione del suo carattere: forte. deciso, senza tentennamenti. Trasparente fino all’eccesso. Ama dipingere la natura da sempre: fiori, frutti, verdure, funghi: sono sempre ritratti dal vero, colore che racconta ogni minima sfumatura, ogni ombra, ogni luce facendo emergere dal foglio immacolato fiori eterei nella loro trasparenza, fiammeggianti papaveri che raccontano tutta la bellezza della semplicità agreste, composizioni dalle più insolite cromie.
Ama in particolare i fiori di campo, quelli che generosamente si offrono anche al passante più distratto, quelli che spandono nell’aria dolci profumi. Gianna ne raccoglie l’anima e li trasporta freschi e leggeri nelle sue creazioni. Le sue corolle non sono mai statiche: sembrano danzare nell’aria e spargerne ancora la loro fragranza.
Ama misurarsi con le sfide più ardue: particolarmente interessanti sono i suoi acquarelli dedicati ai fiori candidi. Dipinti su carta immacolata sono le ombre colorate a far emergere dal nulla la poesia della natura.
C’era la guerra, suona l’allarme per il bombardamento e mia mamma scappa in cantina, dimenticandomi tra due file di piselli. Appena se ne accorge torna trafelata e mi trova con un rametto di pisello in mano, mentre osservo un’ape che si è posata su un fiore.
Chi è
Gianna Tuninetti cresce alla scuola di importanti artisti torinesi, tra cui “Golia”, pittore, grafico, costumista. Carattere fortissimo, volitivo ed eclettico, Tuninetti si dedica da principio agli studi di grafica moderna in uno studio pubblicitario dove ha l’occasione di esprimere il rigore grafico e l’estrema pulizia delle forme che da sempre caratterizzano il suo tratto d’artista e che saranno gli elementi distintivi del suo lavoro di stilista di moda. Ma è l’amore per i fiori, passione tenace, e la loro rappresentazione a condurla nei primi anni ’90 verso la scelta professionale definitiva: la pittura. Da quel momento Gianna Tuninetti dedica all’arte tutta la sua energia, la sua fantasia, dipingendo il caleidoscopico mondo della natura in acquerelli impalpabili.
Gli acquerelli
La sua prima mostra a Torino riscuote un successo insperato. Al debutto sono poi seguite interessanti personali nella francese Briancon, nei siti olimpici di Bardonecchia, Sestriere, Pragelato, a Milano nel quartiere di Brera, all’Orto Botanico. Arte a trecentosessanta gradi. I fiori di Gianna Tuninetti sbocciano oggi, oltre che sulla tela, su sete impalpabili, calendari raffinati, libri finemente illustrati, biglietti d’auguri.
Fiori e Piante, miele per l'anima
Vedere dipingere Gianna è un privilegio: solita appoggiarsi al tavolo della cucina, rigorosamente in piedi e protesa verso il nuovo lavoro.
I colori corrono direttamente sul foglio, senza un modello e senza un preliminare schizzo, come sono soliti fare in molti.
Gianna va sicura, parlando con lei ci spiega anche come si correggono gli eventuali errori causati da incidenti come quella volta che ha dovuto aggiungere, a lavoro praticamente ultimato, una piccola pigna per coprire una macchia di color marrone caduta accidentalmente sul foglio.
Pittura Botanica
La ritroviamo negli scavi archeologici: basti pensare agli affreschi delle tombe egizie e etrusche. La ritroviamo nei fiori dei mosaici delle antiche ville patrizie di Roma e Pompei. Rose e gigli sono preponderanti nell’iconografia cristiana.
La pittura botanica attraversa i secoli, le culture, le religioni. Nei secoli 6/700 si fa “didascalica” al servizio dei grandi viaggiatori i quali girano il mondo alla ricerca di nuovi fiori, nuove piante che andranno ad arricchire le collezioni delle Case Regnanti.
E’ quello il tempo dei disegnatori-viaggiatori che annotano su taccuini schizzi e caratteristiche delle piante appena scoperte.
La capacità di rappresentazione fedele del pittore botanico è, per quei tempi, l’unica possibilità di tramandare ai posteri l’informazione. Allora, come oggi, ha la pretesa (più o meno giustificata) di riprodurre “scientificamente” l’essenza ritratta e, a scanso di confusione, ne riporta regolarmente il nome scientifico-botanico cui potersi confrontare con il soggetto reale.
Per queste rappresentazioni sono rimaste “ingessate nel tempo” le tecniche pittoriche, le impostazioni grafiche e la scelta dei soggetti.
Nel panorama internazionale della pittura botanica c’è grande voglia di rinnovamento. Maggiore libertà compositiva, uso del colore dinamico ed espressivo, attenzione all’aderenza scientifica del soggetto senza esserne schiavizzati, ricerca emozionale e poetica: sono queste le caratteristiche indispensabili racchiuse nella pittura botanica contemporanea.
E tutto questo lo troviamo nella pittrice botanica torinese Gianna Tuninetti.
L’arte naturalistica da lei rappresentata affascina per la capacità di regalare un’anima anche ad una cipolla, con la stessa sensibilità riesce a trasmettere poesia e profumi in una grande composizione di fiori primaverili ma anche in un quadro di rosse, croccanti cicorie.
Le sue opere fanno parte di importanti collezioni in Italia, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti.
La natura è magica: i fiori, le piante, le erbe, ci offrono ossigeno, cibo, medicamenti, emozioni e sono il filo che lega la terra al cielo.
Questa magia è raccontata dalla pittrice Gianna Tuninetti, che con i sui raffinati e delicati acquerelli rappresenta ed interpreta le varie sfaccettature delle bellezze naturali.
Esistono mille modi per raccontare la superiorità della natura ma quello di Gianna Tuninetti è sinonimo di gioia, miele dell’anima, la goccia che può aiutarci a sperare.
Ho sfogliato con meraviglia crescente l’anteprima del libro da Lei realizzato con Maria Teresa Della Beffa, e non poteva esserci sorpresa più bella per l’8 Marzo: gli acquerelli, intessuti di grazia e di leggerezza, mutano le piante, i fiori e i frutti in gioiosa poesia; i testi, tra rigore scientifico ed aneddoti, trasformano le notazioni in un racconto affascinante.
«Sono una contadina che dipinge». Gianna Tuninetti si presenta così, ma è un esercizio di falsa modestia: i suoi acquarelli a tema botanico coniugano arte e precisione scientifica.
Il suo è un tocco raffinato, leggero e preciso, che affonda le proprie radici nell’antica iconografia floreale: dai dipinti devozionali e allegorici del ‘500 alle illustrazioni scientifiche del ‘600. Gianna Tuninetti, artista in una contemporaneità frenetica e virtuale, vince così la sua scommessa più segreta: ricucire la crepa che separa l’arte, l’uomo e la natura.
Ogni fiore, ogni foglia, ogni frutto ha una sua personalità, una sua anima, una sua storia, e Gianna Tuninetti riesce a raccontarcelo attraverso i suoi splendidi acquerelli.
Trionfo di colori, ma ci sono anche esemplari di candidi petali (dipingere il bianco è la vera sfida. Cit. Gianna Tuninetti).
Romantica Opulenza
Anno 2014 – cm 26×36 acquerello
Ancora un ritratto della regina dei fiori: bellissima e sensuale per i suoi grandi fiori che nei petali esterni racconta, con il suo candore appena soffuso di verde pallido quasi impercettibile, una fanciullezza timida e ritrosa, poi si apre con mille petali dalle tonalità rosa sempre più intense evocando l’immagine di giovani donne baciate dall’amore.
La nostra dolcissima, femminilissima, rosa è stata battezzata con un nome maschile: ‘Pierre de Ronsard’ poeta francese del sedicesimo secolo amante di fiori e giardini. Creata da Marie-Louise Meilland nel 1985, è oggi la rosa più amata nel mondo.
Tra Prato e Orto
Anno 2013 – cm 18×26 acquerello
Ecco un fragile, fresco mazzolino di erbe e fiori raccolti un po’ qui un po’ là ciondolando tra prato e orto in una bella giornata di fine aprile.
Trifoglio in fiore, margherite di prato, qualche stelo d’erba e infiorescenze di graminacee cariche di invisibile polline, azzurra borragine (Borago officinalis) e viole del pensiero (Viola tricolor) per un insieme vivace e tenero dove si mischiano fiori spontanei e viole di coltivazione.